- Pubblicato: 09 Novembre 2020
In genere sui giornali trovano sempre più spazio i casi di “malasanità, o di pazienti che si lamentano per come vengono trattati in corsia.
Questa volta è una paziente del Veneziale di Isernia, Daniela Di Placido, che racconta, con una sua lettera aperta una “storia” di buona sanità, da leggere fino alla fine :
“Essendomi imbattuta in diversi articoli e post sui social media, riguardanti la malasanità molisana, ho deciso di pubblicare la mia esperienza presso l’ospedale F. Veneziale di Isernia.
Il 25 luglio scorso ho avuto un improvviso malore caratterizzato da dolori addominali acuti e vomito, sintomi che non passavano nonostante i farmaci presi (plasil e buscopan), così al mattino mi sono recata al pronto soccorso dell’ospedale di Isernia dove avendo sospettato un blocco intestinale il Dr Pastore si è subito attivato facendomi inserire un sondino nasogastrico e prescrivendo una TAC di urgenza, subito eseguita e visualizzato una massa intestinale, quindi inviata subito al servizio di Endoscopia digestiva dove il Dr Esposito mi ha eseguito una colonscopia visualizzando un grosso tumore che occludeva l’intestino; da questa diagnosi programma insieme al Dr Pastena un intervento in urgenza per il mattino seguente.
Trascorsa la notte sveglia e pregando che fosse solo un sogno, al mattino mi portarono in sala operatoria dove ho trovato un ambiente molto amorevole e familiare, tutti intorno a me lavorarono duramente per farmi affrontare al meglio l’intervento che mi avrebbe salvato la vita, infatti il mio intestino era ormai danneggiato e il tumore rischiava di infiltrarsi nel fegato, la prospettiva era di uscire dalla sala operatoria con delle sacche di raccolta per le feci (colonstomia) e conseguenti cicli di chemioterapia.
Uscita dalla sala operatoria, invece, mi sono ritrovata solo con una lunga ferita e con tanto dolore, il Dr Pastena e il Dr Esposito erano riusciti ad eseguire l’intervento di asportazione del tumore senza la colonstomia.
La degenza post operatoria presso il reparto di Chirurgia, nonostante l’intervento, il dolore e le aspettative di vita, è trascorsa in maniera a dir poco piacevole: tutto il personale Infermieristico, Medico e Oss, è stato sempre attento alle mie esigenze di vita quotidiana, a cominciare dalla Caposala sig.ra Incollingo fino a tutto il personale di assistenza, aiutandomi non solo dando le cure necessarie, ma molto anche dal punto di vista psicologico, in quanto mi trovavo da sola in uno stato di sofferenza e lontano dai miei figli e la mia famiglia.
Sono stata dimessa dopo 15 giorni in attesa del referto dell’esame istologico da far valutare presso il Reparto di Oncologia, referto che quando è stato valutato dal Dr Assalone a cui sono stata affidata, ha dato esito di carcinoma ben eradicato, pertanto non vi è bisogno di eseguire chemioterapia.
Sono tutt’ora affidata alla guida del Dr Assalone nel percorso di followup.
Non posso fare altro che ringraziare l’Ospedale F. Veneziale per la prontezza e la professionalità con cui sono stata trattata, nonstante le gravi carenze di organico Medico, Infermeristico e Ausiliario, e sperare in un futuro più roseo dove il cittadino possa sentirsi al sicuro nel Nostro Ospedale che con tanta fatica da parte di tutti gli Operatori riesce comunque a dare il meglio, sicurezza che io ho percepito fin dal primo istante”.
Fonte: quotidianomolise.com
Articolo: https://quotidianomolise.com/cosi-al-veneziale-mi-hanno-salvato-la-vita-lettera-aperta-di-una-paziente/